Mancava solo il pubblico e poi si che Marassi sarebbe stato al completo.
Che bel derby ragazzi! Che gran bel derby!
Entrambe le squadre hanno giocato a viso aperto non risparmiandosi mai ma soprattutto cercando di portare a casa i tre punti.
Forse sì, il Genoa avrà pur faticato parecchio nel secondo tempo, e se la Doria ne fosse uscita vincitrice non avrebbe rubato nulla, ma è pur vero che il punto guadagnato dal Grifone è meritatissimo dato l’ultimo periodo difficile che hanno vissuto Maran e i suoi.
Accade tutto nel primo tempo: bordata di Jankto dalla distanza e pareggio di Scamacca al suo primo gol nella massima serie.
La seconda frazione vedrà poi il Genoa rintanarsi lentamente nella propria area di rigore nel tentativo di difendersi dagli attacchi dei doriani.
Gli uomini di Ranieri creano molto senza però capitalizzare, prima con Keita e poi con Damsgaard, ed infine il risultato finale sarà un 1-1 preziosissimo per il rossoblù.
Analizzando le due squadre, possiamo finalmente dire che la Sampdoria di Ranieri ha imboccato la giusta strada e si dirige a disputare un campionato di assoluto livello.
La rosa è competitiva: a differenza degli anni scorsi il tecnico può attingere a cambi di assoluto livello, e se prendiamo singolarmente ogni giocatore della Doria troveremo grande qualità e buona duttilità.
La difesa ha finalmente trovato una propria quadratura avendone definito ormai le gerarchie con Yoshida e Tonelli in vantaggio su Colley.
Augello e Bereszynski offrono grande copertura ed ordine, con uno dei due che, a secondo dello sviluppo del gioco, si proietta in fase offensiva e funge da supporto agli esterni.
La vera chicca della Sampdoria risiede nel centrocampo: i 4 titolari scesi in campo contro il Genoa hanno ruotato di posizione, come spesso accade, senza lasciare punti di riferimento agli avversari.
Jankto e Damsgaard, rispettivamente a destra e a sinistra nel centrocampo a quattro, hanno agito anche centralmente vedendo Thorsby e Ekdal creare spazi sugli esterni permettendo il loro ingresso palla al piede.
La stessa cosa è successa quando Andrien Silva e Verre hanno messo piede in campo, e questo la dice lunga sulla preparazione alla gara degli uomini di Ranieri.
Menzione speciale per Damsgaard: il gioiellino danese sta crescendo di partita in partita e statene pur certi che difficilmente perderà il posto da titolare.
Offre grandissima corsa e tanta qualità palla al piede e sta diventando un uomo chiave per questa Sampdoria: può giocare da esterno tanto quanto da seconda punta.
Giocatori di questa duttilità fanno proprio al caso di uno come Ranieri che ama preparare le partite in base alla disposizione degli avversari.
Basti pensare al dirottamento di Damsgaard sull’out di sinistra date le condizioni precarie di Criscito durante il secondo tempo, o più semplicemente al ruolo che ricopre Ramirez, giocatore del quale siamo innamorati, all’interno dell’attacco blucerchiato.
L’uruguaiano è uno dei pochissimi giocatori in tutta la Serie A capace di poter svariare su tutto il fronte offensivo: questo Ranieri lo sa molto bene e lascia al giocatore completa autonomia.
Infine, Quagliarella prima e Keita poi, hanno diretto alla grande l’attacco doriano: data l’età del primo, il senegalese troverà molto spazio lungo in corso della stagione regalando a Ranieri ulteriori soluzioni offensive.
Per quanto riguarda il Genoa ribadiamo quanto detto precedentemente: questo pareggio vale oro considerando le immense difficoltà delle ultime settimane.
Gran parte dei meriti va al tecnico del Grifone che, nonostante le assenze, sta riuscendo a tirare fuori il meglio dai propri giocatori.
Per la prima volta in stagione, Maran ha optato per schierare il suo Genoa con un 4-3-2-1, a lui molto caro, venendo ripagato grazie all’ottima solidità dei suoi.
Biraschi non sarà di certo Zappacosta quando si tratta di proiettarsi in fase offensiva, ma comunque consente ai rossoblù di avere maggior equilibrio e copertura sull’out di destra.
La coppia Zapata-Goldaniga sembra funzionare con il secondo in costante crescita da inizio stagione.
Il ritorno di Criscito non solo ha permesso a Maran di optare per una difesa a 4, potendo ovviare più facilmente agli attacchi esterni della Sampdoria, ma ha ridato al Genoa l’anima del suo capitano che tanto è mancato nelle ultime settimane.
Badelj e Lerager hanno giocato una partita ordinata e di grande contenimento permettendo a Rovella di potersi esprimere maggiormente in fase offensiva.
Il classe 2001 sta emergendo, complici le assenze dei titolarissimi, come una delle sorprese più interessanti di questo Genoa 2020/2021.
Se tanto mi da tanto, Maran difficilmente potrà far a meno della qualità del nuovo numero 65 viste le ultime prestazioni: ha tutte le carte in regola per prendersi una maglia da titolare fino al termine della stagione.
Sulla trequarti il buon Zajc, in coppia con l’eterno Goran Pandev, sta dimostrando di meritarsi a pieno il tanto sperato ritorno nel nostro campionato: ha grandissime qualità e siamo sicuri che Maran saprà gestire al meglio il suo talento.
Infine arriviamo a Scamacca, autore del pareggio ed al suo primo gol in Serie A.
L’assenza di Shomurodov e le condizioni precarie di Destro han fatto si che l’ex Ascoli potesse trovare maggiore continuità nelle ultime settimane dimostrando tutto il suo valore.
Una rondine non fa primavera e difficilmente Maran avrà pensato di essersi trovato in rosa il nuovo Ibrahimovic, ma comunque lo spazio che sta concedendo al suo numero 9 è più che meritato.
Le soluzioni offensive sono tante, ed a breve il tecnico dovrà scegliere il suo titolare: starà a giovane attaccante dell’under 21 convincerlo di meritarsi il posto.
La classifica non sarà delle migliori ma comunque vanno considerate tutte le assenze delle ultime settimane, ed ora che il Grifone tornerà al completo, il tecnico potrà finalmente lavorare potendo attingere ad ogni tipo di soluzione difensiva ed offensiva.
Si attende solo il ritorno degli ultimi indisponibili e poi sì che potrà finalmente partire al cento per cento l’era di Rolando Maran alla guida dei rossoblù.