
10’ a fuoco, poi il nulla.
Questa è stata la Fiorentina vista ieri all’Olimpico.
Il gol dell’1-0 di Spinazzola arrivato all’11’ del primo tempo ha completamente segato le gambe alla squadra di Iachini che, da quel momento in poi, ha fatto la comparsa fino al termine della gara, complice comunque un’ottima Roma che sta finalmente trovando una quadratura interessante.
Il 2-0 giallorosso è poi arrivato dopo la solita combinazione a tre che ha visto coinvolti Dzeko, Mkhitaryan e Pedro.
Che dirvi di questa Roma quindi?
A noi piace molto, moltissimo.
Come detto precedentemente, la Fiorentina ha sicuramente giocato una gara sottotono, ma la squadra di Fonseca sta migliorando di partita in partita.
Con il ritorno di Smalling dal 1’ la retroguardia giallorossa appare nettamente più sicura: il centralone inglese dirige i compagni di reparto da veterano assoluto e mette ordine laddove la Roma ha spesso faticato in passato.
Ibanez si sta confermando come una delle più belle sorprese di questo campionato, mentre Mancini sta tornando sui livelli degli anni vissuti a Bergamo: ieri sera Ribery non ha visto la palla fino al momento del cambio, e questo la dice lunga sulla prestazione dell’ex Atalanta.
Karsdorp si sta ritagliando un ruolo importante dopo gli infortuni che l’hanno tartassato durante le ultime stagioni: con Santon fuori causa, il ballottaggio con Bruno Peres sarà quasi sempre vinto dall’esterno olandese.
Spinazzola ha giocato, come al solito, un partitone di altissimo livello: sta diventando, senza alcun dubbio, uno dei migliori esterni del nostro campionato e avrà tutto il tempo per consacrarsi tale.
Se dovesse reggere sotto il punto di vista fisico e trovare così la giusta continuità, arriveranno valanghe di assist per i compagni.
Veretout e Pellegrini danno alla Roma grandissimo equilibrio in mezzo al campo: impostano e rifiniscono per i compagni d’attacco proprio come se giocassero insieme da 20 anni.
A detta nostra, i due centrocampisti giallorossi formano una delle coppie migliori del nostro campionato e non hanno nessuna intenzione di fermarsi.
E il trio Pedro-Mkhitaryan-Dzeko?
Sono uno spettacolo: si trovano a meraviglia nonostante lo spagnolo sia solo alla sua ottava partita ufficiale con al Roma e fidatevi, questo è solo all’inizio.
Si alternano di posizione per 90’ consecutivi togliendo ogni sorta di riferimento alle difese avversarie: il punto di forza dell’attacco dei giallorossi risiede proprio nella grandezza di questi tre fantastici giocatori, i quali sono in grado di poter ricoprire ogni possibile ruolo sul fronte offensivo grazie alla loro immensa esperienza.
La panchina purtroppo non è all’altezza e la stagione è ancora lunga: Fonseca questo lo sa molto ma per il momento si coccola i suoi uomini sperando che tutto possa andare per il meglio.
Passiamo ora alla Fiorentina.
Male, malissimo.
10’ iniziali di sgroppate e occasioni pericolose, poi il nulla assoluto.
Va bene, la Roma ha giocato una gara matura e di grande intensità ma la Fiorentina appare molto, forse troppo fragile.
Ribery prima punta nel 352 possiamo ancora capirlo, ma Callejon no.
L’ex Napoli ha costruito, negli ultimi anni, le proprie fortune facendo il diavolo a quattro sulla fascia destra da esterno o ala, e vederlo spaesato in mezzo all’area di rigore deve farci realmente pensare a che tipo di confusione regni in casa Viola.
È stato fatto, nell’ultimo anno, un mercato da big senza però raggiungere, per il momento, i risultati sperati.
Sembra proprio che siano stati acquistati molti giocatori così, tanto per comprare, come se alle spalle non ci fosse un reale progetto tecnico.
Se le gerarchie sembrano abbastanza definite a centrocampo, non si può certamente dire lo stesso del reparto offensivo.
Cutrone non gioca titolare da mesi, nonostante, a detta nostra, sia un attaccante di tutto rispetto che meriterebbe molte più chance.
Vlahovic è forte, tecnico, maturo e avrebbe tutte le carte in regola per essere lui la prima scelta, ma il più delle volte gli vengono concessi solo scampoli di partita.
Kouame sembrava il titolare inamovibile, poi Iachini si è inventato Callejon prima punta e l’ex Genoa è scivolato in panchina.
Ribery non si può di certo mettere in discussione: giocatori della sua classe vorremmo vederli in campo per 38 partite consecutive, ma è anche vero che, a 37 anni, non si è più gli stessi di allora e forse sarebbe il caso di dare al francese maggior tempo per recuperare.
È apparso stanco e non al meglio contro la Roma: Mancini ha vinto ogni duello dal 1’ al 90’ lasciando le briciole all’ex Bayern.
Qua bisogna correre ai ripari: un reparto così ricco di talento necessita di essere gestito in tutt’altra maniera.
Vanno stabilite delle gerarchie, i giocatori devono capire qual è il loro ruolo all’interno della squadra cercando di dare il meglio, anche e soprattutto, nel caso in cui gli venisse preferito un compagno dal 1’.
Chi subentra a gara in corso non fa quasi mai la differenza e questo la dice lunga sulla situazione attuale.
Senza Castrovilli e Biraghi, attualmente i migliori di questa Viola targata 2020/2021, i punti conquistati sarebbero la metà ed alcune valigie sarebbero già state preparate e spedite verso altri lidi per poter arrivare a figure diverse da quelle che attualmente guidano le sorti della squadra di Commisso.
Probabilmente serve proprio questo alla Fiorentina: una guida tecnica di un certo spessore, una guida tecnica che abbia le idee chiare sul da farsi e che porti avanti un progetto tattico ambizioso fatto di scelte e prese di posizione.
Guarda caso un certo signore ha appena firmato, in settimana, la risoluzione del contratto con la sua ex squadra.
Se non dovesse arrivare il cambio già questo weekend, ci sarà poi la pausa per le Nazionali, e quello si che potrà essere periodo fertile per ogni nuovo e ormai più che probabile matrimonio.