
Pensi alla Roma e, inevitabilmente, pensi a lui.
Il suo possibile approdo alla Juventus in quest’ultima sessione di mercato avrebbe lasciato, nei cuori di ogni tifoso giallorosso, un’ulteriore, l’ennesima ferita immeritata.
Sembrava cosa fatta ormai, Dzeko aveva le valigie in mano pronto per dirigersi verso Torino, sponda bianconera.
Il calciomercato però ci ha insegnato che i colpi di scena sono dietro l’angolo, e che fin quando quella maledetta firma non viene riportata sul nuovo contratto nulla è ancora deciso.
Probabilmente non sapremo mai cosa sia realmente accaduto, che sia stato Milik ad avanzare richieste troppo onerose per le casse giallorosse, o che sia stata la stessa Juventus ad avere individuato, in quel preciso istante prima della firma, in Morata il suo numero numero 9, poco importa però.
Alla fine, Edin Dzeko ha deciso di vestire anche in questa nuova stagione la casacca giallorossa, e noi di Calcio Cristallo, non possiamo che esserne felici.
Gli dedichiamo queste poche righe riconoscendo in lui la vera anima di questa Roma.
Insieme a Mkhitaryan e Pedro formano un tridente esaltante.
Si trovano a meraviglia nonostante le pochissime partite disputate insieme, e fidatevi amici miei, ne vedremo delle belle.
Perché quando a 34 anni ti reinventi tuttofare, possiamo solo inchinarci di fronte al tuo talento.
Il bosniaco non è più, in termini di gol segnati, quello di una volta, ma è stato in grado di compiere un ulteriore step in avanti che fa ancora di lui uno degli attaccanti più completi al mondo.
Viene schierato prima punta ma gioca da regista aggiunto.
Va alla ricerca costante del pallone quasi come se dicesse ai compagni: ‘non vi preoccupate, pensate a correre che al resto ci penso io’.
Trovatemi un giocatore che possegga lo stesso controllo di palla di Dzeko, trovatemi un giocatore che da attaccante, abbia la stessa visione di gioco del bosniaco, o di uno che sia in grado di difendere la sfera come fa lui portando via, costantemente, due uomini in marcatura.
Difficilmente lo troverete, molto difficilmente.
Come difficilmente troverete un giocatore straniero che, nonostante nessun trofeo sollevato dal suo arrivo in Italia, abbia deciso di sposare, nuovamente, la causa giallorossa.
L’immagine che abbiamo scelto è la rappresentazione più pura di un capitano, un vero capitano, intento a consolare un compagno emotivamente abbattuto per non aver disputato la sua miglior partita.
Perché questo è ciò che fa una guida, un leader: esserci sempre, nel bene e nel male, anche quando tutto sembra finire.
Perché è proprio quando si arriva al capolinea che si vede di che pasta si è fatti e se si è disposti a continuare perché si crede in qualcosa.
Ancora una volta: grazie Edin, o capitano! Mio capitano!