
43’ per segnare quattro gol.
43’ per spazzare via l’Atalanta.
43’ per far capire a tutti che questo Napoli fa e farà paura fino alla fine del campionato.
La squadra di Gattuso ha demolito la banda del Gasp senza se e senza ma riuscendo a portare a casa 3 punti importantissimi contro una diretta concorrente per un piazzamento in Champions.
Il primo gol è arrivato grazie ad una sgroppata di Di Lorenzo sulla corsia di destra il quale ha messo in mezzo Lozano che da due passi ha dovuto semplicemente appoggiare il pallone in fondo alla rete.
Il secondo è arrivato su azione personale del messicano così come il terzo grazie ad un Politano in grandissima forma, ed infine il quarto vedo il nome di Osimhen iscriversi al tabellino dei marcatori per la prima volta in questa serie A.
Il Napoli visto sabato però non è solo gol e spettacolo, è molto di più.
Koulibaly e Manolas sono tornati sui livelli di due stagioni fa: si completano alla perfezione.
Di Lorenzo fa il cavallo matto sulla destra con il buon Hysaj, tatticamente sempre più disciplinato, pronto a coprire sul lato opposto in caso di contropiede.
Fabian si sta ritrovando e Bakayoko, fortemente voluto da Rino, ha dominato in mezzo al campo… e pensare che non giocava una partita ufficiale da sei mesi.
E poi che dobbiamo dire dei quattro li davanti?
Mertens domina sulla trequarti: rifinisce e inventa in ogni momento per i compagni di reparto.
Lozano ha iniziato la stagione in modo strepitoso giustificando i 42 milioni spesi la scorsa estate e Politano è riuscito a non far pesare l’assenza di Insigne.
Ed infine c’è lui, il panterone, Victor Osimhen.
Che giocatore amici miei, che giocatore! Siamo maledetto il giorno in cui all’asta non avevamo abbastanza crediti per comprarlo.
Questo potenzialmente può essere un nuovo crack a livello mondiale.
C’è sicuramente da migliorare sotto il punto di vista tecnico, perché un campionato come la Serie A lo richiede, ma tolto questo piccolo problema è devastante negli ultimi 40 metri.
Ti obbliga a schierarne due in marcatura se ci giochi contro, non puoi fare altro, anche perché se scappa nell’1vs1 non lo prendi mai più.
Wow che bello questo Napoli!
Ci piace da impazzire, e forse ci piace anche di più il suo condottiero.
Di base, forse per un’inclinazione ad innamorarci di figure empatiche come Gattuso, sosteniamo i tecnici come lui, ma ricordiamoci che Rino è molto, molto più.
È preparatissimo sotto il punto di vista tattico.
È in grado di creare rapporti solidi e fraterni con ogni componente della squadra.
Prepara le partite in maniera perfetta, e questo con l’Atalanta ne è stata la dimostrazione: ogni componente del suo Napoli sapeva come, dove e quando giocare il pallone, ma soprattutto ognuno di loro sapeva dove e come colpire i neroazzurri.
Se qualcuno ancora non colloca Gattuso tra i tre migliori tecnici di tutta la serie A significa che ha un problema personale con Rino o semplicemente deve guardare le partite di cricket indiano, senza comunque togliere nulla a questo fantastico sport.
In tutto ciò, l’Atalanta ha potuto solamente osserva lo strapotere azzurro abbattersi in 45’.
Che dire quindi della Dea?
Che non cambia nulla rispetto a due settimane fa: sono ancora la squadra che esprime il miglior calcio di tutta la serie A.
Questi sono intoppi tipici di chi è andato a mille per 9 mesi e si ritrova di punto in bianco a dover fare i conti con una squadra che semplicemente ha giocato meglio e ha gestito alla perfezione la partita.
Forse si, non avremmo mai schierato Ilicic dal 1’ dopo che non disputava una gara ufficiale da metà Luglio, così come non avremmo dato spazio a Depaoli, chiedendo nuovamente ad Hateboer di fare gli straordinari nonostante gli impegni con la sua Nazionale, considerando che da quella parte giocava uno dei migliori terzini di tutta la serie A.
Vedere Muriel fuori per 80’ ci ha stupito soprattutto considerando lo svantaggio, ed il fatto che, lo diciamo adesso e lo verificheremo a fine stagione, è lui il punto di riferimento in attacco, non Zapata.
Un Luisito così in forma, anche se ha giocato in Nazionale, non lo si può tenere fuori.
Ma in fondo va bene così, chissene frega.
È da giugno che questi matti non fanno vedere la palla a nessuno, la sconfitta col Napoli ci sta tutta.
Anche perché qua in Italia si fa presto a salire sul carro dei vincitori per poi ripensarci alla prima sconfitta.
Così come si fa presto a parlare di demeriti di chi ha perso più che di meriti del vincitore ogni qual volta si concretizza un risultato finale inaspettato.
La Dea non avrà giocato la sua miglior partita, ma il Napoli visto sabato ha dominato, dominato, e bisogna solo fare i complimenti a Gattuso and Co.
Gli azzurri andranno lontano, la rosa è abbastanza lunga per giocarsi al meglio delle proprie possibilità sia Europa League che campionato.
La stagione sarà lunga e ricca di insidie, ma poco importa quando al comando hai un uomo come Rino Gattuso.