
Luis ride, ride sempre, e come dargli torto d’altronde.
Fateci caso: ogni volta che lo inquadrano lo troviamo sempre lì, con il sorriso stampato in faccia, che giochi titolare o parta dalla panchina poco importa, lui è felice.
L’immagine cardine del nostro racconto ha un significato particolare, profondo.
Gasperini ha creduto nel colombiano portandolo a Bergamo dopo sei mesi di prestito alla Fiorentina nella seconda metà della stagione 2018/2019, sicuro che il ragazzo avesse ancora molto da dare nonostante l’etichetta di ‘Gordito’ a causa della sua forma fisica non sempre eccellente.
E Muriel che ha fatto?
L’ha ripagato segnando 18 gol in 34 partite, di cui 11 partendo dalla panchina, facendo registrare una media di un gol ogni 35’.
Questi sono numeri pazzeschi, numeri che devono essere ricordati ogni volta che vediamo scendere in campo il nostro Luis.
Sembrerebbe poi che da questa stagione Gasperini abbia la reale intenzione di ritagliare un ruolo da assoluto protagonista per il colombiano avendolo schierato da titolare per ben due volte su tre in coppia con Zapata nel suo 3-4-1-2.
Sono già 2 i gol messi a referto da Muriel nelle prime tre partite di campionato e sembra proprio che non abbia nessuna intenzione di fermarsi.
Con Zapata forma un duetto di altissimo livello e di assoluta complementarità.
Quando il 91 sportella con la difesa avversaria lui si cerca lo spazio per puntare l’uomo nell’1vs1 creando superiorità numerica.
Quando il primo accorcia, lui allunga sulla linea del fuorigioco e colpisce come una vipera.
Sono arrivati così i due gol del colombiano: nascondendosi tra i due centrali avversari, galleggiando in una zona di campo dove solo i campioni possono essere protagonisti.
Questa è una soluzione che l’Atalanta sta riproponendo di giornata in giornata e che sta ripagando alla grande.
Sappiamo perfettamente di quanto a Gasperini piaccia sperimentare dal 1’ o semplicemente a gara in corso.
Ci saranno gli impegni di coppa da sommare alle infinite soluzioni offensive, in termini di uomini, delle quali dispone la Dea, e difficilmente vedremo Muriel in campo per 90’ filati ogni week-end.
Poco importa però, perché un giocatore così va preservato, va curato e va trattato come se fosse un figlio.
Bisognerà far in modo che quel sorriso rimanga tale per tutta la stagione, e questo il Gasp lo sa molto bene.