
Aveva detto che l’età non fosse altro che un numero.
Aveva detto che, dopo l’ottimo finale di stagione e il rinnovo estivo, si stesse solo scaldando in vista di questa nuova stagione.
Aveva detto che sarebbe tornato per fare la differenza.
E così è stato.
Il suo Milan guarda tutti dall’altro verso il basso: 4 vittorie su 4, 9 gol fatti e 1 solo subìto.
Doppietta all’esordio contro il Bologna e doppietta nel derby contro l’Inter, a 39 anni, roba da pazzi.
Gioca 80’ a partita senza batter ciglio, accelera e rallenta in base all’andamento della gara, sa gestirsi come solo i grandi campioni fanno.
Gioca per i compagni e loro giocano per lui.
È veramente incredibile pensare all’impatto che un singolo giocatore possa avere su un’intera squadra: sono 20 i risultati utili consecutivi negli ultimi mesi, di cui 16 vittorie e 4 pareggi.
Sono numeri incredibili, numeri frutto di un lavoro eccellente coordinato da Stefano Pioli, grandissimo artefice di questa miracoloso Milan, dove lo spirito di squadra è al centro del progetto e dove, anche e soprattutto grazie al gigante svedese, ogni singolo effettivo rossonero sta tirando fuori il meglio di sé.
Perché in fondo ci vorrà sempre una guida dentro e fuori dal campo, quando uno getterà la spugna ci sarà l’altro a sostenere un’intera squadra.
È così che si costruiscono le realtà vincenti, mettendo al centro del progetto figure di rilievo, d’esperienza, uomini che hanno vissuto visceralmente questo nostro amore che chiamiamo calcio.
Abbiamo rischiato di perderlo in una sessione estiva dove stava per materializzarsi un’ulteriore rivoluzione in casa Milan che chissà dove avrebbe mai portato i rossoneri.
Fortunatamente tutto è andato per il meglio e lui è ancora lì che corre e segna come un ragazzino.
Statene pur certi che ci saranno sempre quelle teste di cazzo che lo daranno per finito qualora non dovesse segnare per due partite consecutive.
Sembra proprio che questo sport non abbia più intenzione di aspettare, di concedere tempo, va sempre più veloce.
Per tutti, sì, ma non per lui.
E allora amatelo oppure odiatelo, non ci interessa, fate ciò che volete.
Nel mentre lui continua a stupire, a segnare e a zittire tutti quelli che dovrebbe solamente inchinarsi di fronte a questo spettacolo.
Lunga vita a Zlatan.