
No, non può più essere considerata una moda.
Bisogna guardare al futuro ma soprattutto al presente e capire che il calcio si sta evolvendo e con lui il ruolo del portiere.
Ci sono squadre, a livello internazionale, come Liverpool, Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City, giusto per citarne alcune, le quali hanno fondato sui loro numeri 1 l’inizio dello sviluppo di un’azione offensiva.
Vorrei poter spaziare per l’Europa intera mettendo a confronto i maggiori campionati per quanto riguarda questa speciale componente del calcio moderno, ma purtroppo il tempo stringe e mi concentrerò sulla nostra Serie A.
La stagione 2019/2020 vede Strakosha, ormai ex numero 1 della Lazio viste le ultime prestazioni di Pepe Reina, in testa a questa speciale classifica con 1086 passaggi totali in 38 partite disputate.
Segue Sirigu con 1044, Sepe 1013, Musso 999, Donnarumma 959, Ospina insieme a Meret con 932 ed infine Handanovic con 931.
Szczesny resta fuori da questa speciale classifica, avendo portato a termine ‘solamente’ 600 passaggi in 29 presenze.
Il tutto però va contestualizzato prendendo in considerazione, anche e soprattutto, la percentuale di riuscita di questi passaggi.
Tra i portieri con la percentuale realizzativa più alta troviamo Handanovic e Ospina a pari merito con l’86%.
Segue Szczesny con l’83,8%, Meret 82,9%, Strakosha 75,6% ed infine Donnarumma con il 73,5%.
Quest’ulteriore statistica ci mette di fronte al fatto che più aumenta il numero dei passaggi totali e più diminuisce la loro realizzazione.
Nulla di strano, anzi, del tutto normale.
In più, nonostante il numero dei passaggi totali fosse maggiore per i portieri appartenenti a squadre di media classifica, la loro realizzazione in percentuale vede un aumento per i numeri 1 delle big del nostro campionato a dimostrazione della maggior qualità tecnica degli stessi.
Ora però occorre procedere con un confronto con la stagione attuale.
Questo weekend si giocherà la 21a giornata di campionato e ad oggi i dati sono i seguenti: Provedel dello Spezia occupa il 1° posto di questa speciale classifica con 791 passaggi totali.
Segue Cordaz con 706, Sepe 650, Montipò 614 ed infine Consigli con 596.
Per quanto riguarda le prime della classe troviamo Donnarumma a 544, Handanovic a 493 ed infine Szczesny a 444.
Si può osservare come i primi 5 portieri facciano tutti parte, nuovamente, di squadre di medio bassa classifica.
Questo dato non è da trascurare, anzi, ci pone di fronte al fatto che anche ‘realtà più piccole’ e meno blasonate si dedicano scrupolosamente alle uscite dal basso con coinvolgimento totale del loro numero 1.
Lo Spezia di Italiano ne è l’esempio più lampante: gioca un calcio moderno fatto di palleggio e riaggressione una volta perso il possesso.
Ogni componente della squadra è direttamente coinvolto nel corso dall’azione, partendo dal portiere, a dimostrazione di come il calcio sia cambiato.
Bene, a questo punto analizziamo le percentuali realizzative di questi passaggi totali.
Al primo posto troviamo Szczesny con il 90,8%.
Seguono Meret con l’88,1%, Handanovic con l’85,2%, Ospina con l’82,5% ed infine Consigli con il 77,5%.
Provedel, Cordaz, Sepe e Montipò sono fermi a percentuali che oscillano tra il 77 ed il 64%.
Nuovamente siamo di fronte al fatto che i top club del nostro campionato possono attingere a medie realizzati più alte date dalla maggior qualità dei loro numeri 1.
Questo fatto è di estrema importanza in quanto un buon palleggio che parta del basso non può e non deve esimersi dal diretto coinvolgimento del portiere.
Un’ultima statistica, forse la più importante, la quale prova il cambiamento verso il quale ci stiamo dirigendo, è la seguente.
I primi 5 portieri per passaggi totali nella stagione 2019/2020 sono stati Strakosha, Sirigu, Sepe, Musso e Donnarumma, i quali rispettivamente occuparono il 101°, 115°, 124°, 129° e 132° posto tra i giocatori con il maggior numero di passaggi totali tra tutti i tesserati della Serie A.
Szczesny e Handanovic hanno occupato rispettivamente il 141° e il 242° posto.
Clamoroso è ciò che sta accadendo nel corso della stagione attuale.
Szczesny passa dal 240° posto al 173°, mentre Handanovic resta in linea con la stagione passata.
Donnarumma migliora il proprio piazzamento di 11 posizioni salendo dal 132° al 121° posto, così come Sepe, mentre Musso e Sirigu scendono in questa speciale classifica a dimostrazione di come siano meno coinvolti in questa stagione.
Ciò che però dovrebbe farci riflettere sono i piazzamenti dei primi 5 portieri in questa stagione:
se paragonati ai 5 dell’annata 2019/2020, notiamo un notevole balzo in avanti.
Provedel occupa il 44° posto, Cordaz il 66°, Sepe il 78°, Montipò il 93° mentre Consigli il 103°.
Rispetto alla precedente stagione osserviamo, mediamente, una scalata di 50 posizioni a portiere per quanto riguarda il podio dei 5 più coinvolti.
Un attimo ancora: un altro dato importante risiede nel miglioramento, tecnicamente parlando, dei portieri sopracitati in termini realizzativi.
Se Ospina, Handanovic, Donnarumma e Consigli hanno percentuali molto simili se paragonate alla passata stagione, possiamo notare grandi miglioramenti da parte di Meret e Szczesny, i quali vedono alzare le loro percentuali realizzative dall’82,9% al 88,1% il primo e dall’83,9% al 90,8% il secondo.
Beh, direi che trovare 5 portieri tra i 100 giocatori più coinvolti delle Serie A con il conseguente miglioramento in termini realizzativi dei top di reparto, dovrebbe farci riflettere.
Se le grandi squadre del nostro campionato hanno a disposizione portieri, qualitativamente parlando, migliori rispetto a quelle di media o medio-bassa classifica, quest’ultime sono in grado di lasciarci in eredità un bene prezioso, ovvero la volontà di adattarsi ad un calcio che sta mutando sempre di più.
La qualità più importante per un portiere è e rimane quella di sapere parare potendo attingere ad una tecnica di base di altissimo livello, senza però dimenticarci di quanto il corretto utilizzo delle giocate con i piedi sia di fondamentale importanza ormai da diversi anni.
In un calcio dove si richiede sempre di più un’eccellente condizione fisica per poter competere con squadre che effettuano un pressing alto per l’intero corso dei 90’, diventa difficile portare a casa il risultato se non si è in grado di uscire palla a terra, anche e soprattutto, grazie al diretto coinvolgimento del portiere durante le varie transizioni positive che avvengono nel corso di una partita.
Provate a pensare ad un’Atalanta libera di pressare senza sosta sulla trequarti con gli avversari costretti a dover lanciare lungo senza poter attingere a soluzioni più brevi e sul corto.
Diventerebbe così quasi impossibile anche solo riconquistare il possesso dato lo strapotere fisico di alcune squadre, con la conseguente necessità di dover trovare soluzioni alternative.
Entra così in gioco il nostro numero 1, ormai divenuto giocatore di movimento aggiunto.
Tutto ciò però non è abbastanza: bisogno riformulare la preparazione dei nostri portieri a partire dalle scuole calcio in modo tale che possano già essere pronti per un eventuale settore giovanile di buon livello.
La nostra scuola portieri è da sempre la migliore al mondo e non possiamo farci sfuggire l’opportunità di dimostrare nuovamente perché abbiamo sfornato i numeri 1 più competitivi di tutta Europa.
Per chi come noi allena nelle scuole calcio o nei settori giovanili dovrebbe formare i propri giocatori, portiere compreso, concedendo il beneficio di sbagliare, e sbagliare ancora, rischiando di perdere il sabato pomeriggio, ma con la convinzione che tra le mani stia germogliando un gruppo di piccoli uomini pensanti e tatticamente indipendenti.
Questo è ciò che richiede il calcio di oggi.
Sacrificare la nostra voglia di vincere per permettere loro di crescere e sperimentare.
Per i 3 punti ci sarà tempo.