
7 Novembre 2020: ‘I think it was the right time today to unleash him’, letteralmente tradotto: ‘penso che oggi forse il giorno giusto per farlo definitivamente scatenare’.
Inizia così la conferenza stampa di Roy Hodgson dopo la vittoria del suo Crystal Palace ai danni del Leeds per 4-1, giorno in cui si registra il primo gol in Premier League di Eberechi Eze, nuova stella a tinte rossoblù.
Ma chi esattamente Eberechi Eze?
Eberechi Oluche Eze nasce a Londra il 29 Giungo del 1998, più precisamente nella zona sud est della città, quartiere di Greenwich.
Proprio come Chris Smalling, il giovane Eze nasce da una famiglia di migranti nigeriani i quali, nei primi anni 2000, decidono di spostarsi in Europa per cercare fortuna.
Il giovane del Palace cresce in una realtà non del tutto benestante data la reputazione del quartiere londinese, ma questo non gli impedisce di studiare e di emergere come un reale prodigio nel calcio a livello giovanile.
Inizia la sua carriera nell’Accademia dell’Arsenal all’età di 13 anni senza però grandi successi: i Gunners decidono di puntare su altri giovani che in quegli anni sembravano maggiormente pronti per il primo salto.
Poco male, nel giro di qualche mese si accasa all’Accademia del Fulham dove finalmente ritrova la voglia di giocare.
Era il 2014 ed Eze aveva appena compiuto 16 anni, quando diversi club di leghe minori, ma disposte a farlo giocare in prima squadra, iniziano a mettergli gli occhi addosso: passa prima al Reading e poi al Milwall F.C. dove si conferma definitivamente come uno dei più brillanti talenti emergenti di tutto in Regno Unito.
Purtroppo però, viene scaricato anche dal Milwall F.C e la decisione di abbandonare il calcio sembra vicina.
Prima di recarsi al Tesco, noto supermercato inglese, intento ad ottenere un lavoro part-time che gli avrebbe consentito di aiutare la famiglia, riceve una chiamata dal Queens Park Rangers.
Quant’è strana la vita: quando tutto sembra finito nonostante le tue infinite capacità ecco che arriva la svolta tanto attesa.
Nel giro di un anno conquistata la titolarità al QPR senza lasciarla più.
Il manager costruisce la squadra intorno al suo grandissimo talento, scelta ripagata alla grande visto il premio vinto come miglior giocatore dell’intero club al termine della stagione 2019/2020.
Chiaramente, come spesso accade, i giovani talenti emergenti entrano nei radar dei top club, ed è così che inizia a scatenarsi una guerra tra le grandi della Premier per mettere sotto contratto il giovane Eze.
Sapete però qual è la cosa bella?
Che a spuntarla sarà poi il Crystal Palace di Hodgson, squadra che da sempre gravita a metà classifica, lasciando così l’amaro in bocca a chi avrebbe voluto vedere in azione Eberechi in un club che compete per il titolo.
E quindi, cosa ne pensiamo noi di tutto ciò?
Pensiamo che non potesse fare scelta migliore: a volte, accasarsi immediatamente in un top club non ti permette di aver continuità in termini di prestazioni e minutaggio, in poche parole, finisci nel dimenticatoio.
Ma Hodgson, quel vecchio volpone di Hodgson, sapeva già tutto e decide di far investire alla proprietà 16 milioni di sterile più bonus, aggiudicandosi così le prestazioni di Eberechi Eze.
Inizia quindi la sua nuova avventura al Crystal Palace al fianco di giocatori d’esperienza come Townsend, Ayew e Batshuayi, pronti a far sbocciare definitivamente il suo talento.
Stiamo parlando di un giocatore estremamente duttile: nasce ala sinistra di un 433 ma si adatta tranquillamente a fare l’esterno grazie alle sue qualità fisiche ed una grandissima propensione all’1vs1, caratteristiche fondamentali per poter emergere in un campionato come la Premier, dove l’intensità è quasi sempre massima nel corso dei 90’ e gli spazi vanno conquistati attraverso il duello diretto con l’avversario.
Chi potrà mai ricordare uno come Eze?
Secondo noi, ci avviciniamo molto al Theo Walcott dei primi anni all’Arsenal o a Raheem Sterling di questi ultimi anni al Manchester City, entrambi giocatori abilissimi quando si tratta di creare spazi inesistenti ma soprattutto in grado di spaccare le linee di pressing grazie alle loro immense qualità nell’1vs1.
14 gol e 8 assist in poco più di 40 partite nell’ultima stagione con il QPR in Championship.
Ma di che stiamo parlando?
Va bene, la Championship non sarà sicuramente la Premier, ma si tratta di un campionato che culturalmente, richiede da sempre intensità altissime legate a qualità tecniche non indifferenti per potersi ritagliare un posto tra i migliori, e fidatevi che i numeri di prima sono impressionanti.
Ed ora che Eze ha trovato finalmente il suo primo gol con la maglia del Palace, arrivato tra l’altro su una punizione spettacolare terminata giusto giusto sotto l’incrocio, la strada è finalmente tracciata.
Come riportato in precedenza, Roy Hodgson sembra essersi definitivamente convinto del fatto che Eberechi sia pronto per ottenere la titolarità anche in Premier League, viste le ultime tre gare disputate sempre dal 1’, alle quali vanno aggiunte altre sei prestazioni collezionate da inizio campionato partendo dalla panchina.
‘I think it was the right time today to unleash him’.
E hai ragione Roy, questi talenti così esuberanti vanno tenuti a bada, vanno coccolati e vanno spediti in campo con i giusti tempi, altrimenti si rischierebbe di bruciarli come spesso accade.
Ma non questa volta, non con Eberechi Eze che da sempre ha dovuto fare i conti con continui rifiuti, delusioni ed un’infanzia vissuta tra criminalità e povertà.
Perché quando cresci in ambienti simili le strade sono due: emergere o soccombere, non hai alternative.
Ora è arrivato il momento di lasciarsi il passato alle spalle e ripagare a suon di gol chi ha creduto in te quando nessun altro era disposto a farlo.
Lo devi ai tuoi genitori per i loro sacrifici, ma soprattutto lo devi a te stesso.
In bocca al lupo Eberechi!