
Menzione d’onore per una Roma da capogiro.
Quarta nella speciale classifica per occasioni create in questa Serie A.
Terzo miglior attacco del nostro campionato.
Se non ci fosse stata quella sconfitta a tavolino per 3-0 contro il Verona, il distacco dal 2° posto disterebbe solo 5 lunghezze.
Nessuna squadra ha fatto meglio dei giallorossi nei primi 30’ di ogni gara in termini di occasioni create e gol segnati, e nessuna squadra ha concesso così pochi tiri da situazione di gioco escludendo calci d’angolo, punizioni e rigori.
Tutto ciò dimostra il grandissimo equilibrio tattico che la squadra di Fonseca è ormai riuscita ad acquisire da inizio campionato.
Andava rafforzata la difesa e così è stato fatto: Smalling e Kumbulla, presente e futuro di questa Roma, formano insieme a Ibanez, Mancini e Cristante uno dei reparti arretrati più tecnici e fisici di questa Serie A.
Karsdorp sembra essersi ritrovato dopo diverse stagioni vissute in chiaroscuro mentre Spinazzola sta diventando imprendibile anche per i migliori.
Veretout e Pellegrini offrono dinamicità e grande equilibrio all’intera squadra, trovando spesso il gol e svolgendo un lavoro preziosissimo in entrambe le fasi.
Pedro sta dimostrando di essere ancora al top per giocare ai massimi livelli: dopo qualche turno di stop ritroverà la forma migliore e a guadagnarne sarà tutta la Roma.
E poi che dire di Mkhitaryan e Dzeko: la carta d’identità non è altro che uno stupido documento sopra il quale ci sono impressi numeri e date che non rappresentano il reale stato di forma dei due veterani.
Il tutto perfettamente amalgamato e reso armonioso dal fantastico lavoro svolto da Paulo Fonseca.
Si è messo in discussione ritrattando gran parte delle proprie idee, mettendosi al servizio degli uomini che aveva a disposizione, uomini di grande talento e di grandissima esperienza.
Un perfetto bilanciamento tra passato, presente e futuro, auspicando che finalmente si possa creare un ciclo vincente.
Roma e Paulo Fonseca: forse è la volta buona.