
Una volta arrivato l’annuncio di un suo imminente approdo a Liverpool, sponda Everton, molti avevano storto il naso.
Un allenatore come Carlo Ancelotti, plurivincitore di campionati, coppe nazionali e Champions, che sceglie di intraprendere una nuova esperienza in un club importante ma certamente non blasonato come le top d’Inghilterra?
Perché?
Perché Carletto sapeva già tutto.
Sapeva che la società gli avrebbe dato ‘carta bianca’ per condurre un mercato importante nel mese di agosto, così come sapeva dell’imminente presentazione del piano per il nuovo stadio che dovrebbe esser completato entro il 2023.
Certo, manca ancora molto tempo e la strada di Ancelotti potrebbe dividersi da quella dei Toffees molto prima, ma un progetto così ambizioso accresce il valore del club e delle città.
Ogni piccola componente va considerata se si auspica a porre basi solide per un futuro di medio lungo temine.
Ad oggi l’Everton è settimo ma con una gara da recuperare a -2 dal quarto posto.
La sfida in casa dell’Aston Villa sarà complicata ma non impossibile, e se in Toffees dovessero riuscire a conquistare i 3 punti raggiungerebbero la zona Champions.
Il campionato è ancora lungo e tolto il Manchester City, che ormai ha ammazzato la Premier, tutte le altre possono dire la loro per un posto tra le grandi d’Europa.
Quando mai abbiamo vissuto una stagione così combattuta, quando?
Come detto da Ancelotti in un’intervista, in Inghilterra si respira un’aria diversa.
Il livello di competizione è portato, sì, ai massimi livelli, ma una volta conclusi i 90’, tutto finisce lì.
Nessuna corsa allo scoop.
Solo ed esclusivamente una sana e professionale analisi di ciò che si è visto in campo.
Dovrebbe essere così ovunque.
Già.
Ma andate tranquilli che, il nostro Carletto, sapeva anche questo.