
Si è appena conclusa la 3a giornata di campionato che ha visto vincere nuovamente l’Atalanta sgretolando per 5-2 il Cagliari di Di Francesco.
E pensare che i sardi hanno disputato una buona gara, palesando ancora parecchi limiti in fase di impostazione, ma comunque giocando meglio rispetto alle prime due giornate.
Sembra proprio però che ci sia ben poco da fare contro questa Dea: può giocare chiunque in qualsiasi posizione del campo che comunque il risultato con cambia.
Non abbiamo intenzione di dilungarci nell’elogiare Gasperini & co, cosa ormai cara a chiunque si palesi in trasmissioni televisive: a noi interessa scendere nel dettaglio di ciò che si è potuto osservare in campo.
Punto primo: per la terza partita consecutiva, l’Atalanta ha chiuso la gara già nel primo tempo riuscendo s stamparne 4 nel giro di 40’.
I gol di ieri sembrano l’esatta fotocopia di quelli segnati nelle precedenti due partite.
L’1-0 di Luis Muriel è arrivato su una trasmissione in profondità, con il colombiano posizionato sulla linea del fuorigioco esattamente tra i due centrali avversari proprio come è avvenuto nella gara contro il Torino.
Sempre sull’1-0, De Roon colpisce la traversa con un tiro arrivato dopo uno scarico di Zapata: contro il Torino, attraverso uno sviluppo di gioco molto simile, era arrivato il gol del 4-2.
Dopo l’1-0, il Cagliari trova il pareggio con Godin su colpo di testa, palesando le difficoltà dei neroazzurri sulle palle inattive come più volte ripetuto da Gasperini.
Poco importa però, la Dea trova il 2-1 nel giro di 5’ grazie ad un’altra perla di Gomez.
Nuovamente, l’argentino prende palla, punta la porta, e che sia fuori o dentro l’area a lui poco importa: tira e segna.
Sembra ripetersi la stessa storia, un’altra volta ancora: gol da fuori area contro il Torino e gol da fuori area contro il Cagliari.
E poi il gol del 3-1: palla larga di Muriel per Gosens, che a sua volta mette in mezzo per Pasalic, che da due passi segna.
Può essere Pasalic tanto quanto Hateboer, la solfa non cambia, è solo questione di tempo prima che la Dea colpisca nuovamente dalle fasce..
Il 4-1 ed il 5-2, arrivato dopo un bel gol di Joao Pedro, sono frutto di due azioni personali di Zapata prima e Lammers poi.
Quest’Atalanta è veramente impressionante, segna in qualsiasi modo: attraverso un giro palla dove vengono eseguiti 25 passaggi consecutivi o con una semplice azione personale.
Questo significa che, prima di avere meccanismi collaudati alla perfezione, Gasperini può realmente disporre di grandissima qualità tecnica da parte dei suoi uomini.
Chiunque è in grado di risolvergli la partita da un momento all’altro, non importa in che posizione giocherà, grazie a questo sistema di gioco dove sono quasi 8 gli effettivi convolti in fase offensiva, anche i difensori posso rivelarsi letali: basti pensare che Palomino, nella gara di ieri, ha fornito ben due assist.
Per quanto riguarda il Cagliari, ci possiamo ritenere soddisfatti per la prestazione di Joao Pedro tornato al centro dell’attacco.
Sembra che Di Francesco, almeno per la partita di ieri, abbia abbandonato il suo 4-3-3 per proporre un 4-4-2 con il brasiliano a supporto di Simeone prima punta.
Questa scelta non ha pagato in termini di risultato ma di gioco espresso: il Joao ha bisogno di svariare sulla trequarti avversaria partendo da una zona più centrale proprio come avvenuto nella passata stagione quando alla guida del Cagliari c’era Maran.
Sotto la guida dell’ex tecnico, l’attaccante è riuscito ad esprimersi al meglio proprio da seconda punta.
Siamo contenti che Di Francesco possa trovare un possibile assetto tattico per il suo Cagliari mettendo al centro del progetto non un modulo ma i giocatori a disposizione.
Anche uno come Sottil, partendo più largo rispetto alle prime due giornate, è riuscito a valorizzare gli inserimenti di Nandez, trovando ulteriori soluzioni offensive.
Servirà tempo, ma questo Cagliari ha già dimostrato di esser migliorato rispetto alla prime due partite ufficiali, e con un Nainggolan in più potrebbe essere tutto più facile.